venerdì 31 maggio 2019

SOVRAMAGNIFICENTISSIMAMENTE

 Fino a oggi avremmo detto essere precipitevolissimevolmente (ventisei lettere) la parola più lunga della lingua italiana. Fu coniata da Francesco Moneti nella Cortona convertita del 1677: «Perché alla terra alfin torna repente / precipitevo­lis­si­me­vol­mente». Avremmo detto. Ma non si smette mai d’imparare. Appren­diamo ora che Dante Alighieri nel De vulgari eloquentia menziona una parola ancora più lunga sovramagnificentissimamente (ventisette lettere), che è un endecasillabo, “quod endecasillabum est”, precisa non senza zelo il sommo Poeta.

 

di Andrea Ermano.

 

Si pensava che l’ex Cavaliere si fosse prodotto in un tonfo incomparabile dopo il bunga bunga della famosa nipotina di Mubarak perché in soli cinque anni, dal 2008 al 2013, era riuscito a polverizzare 3’705'864 voti.

    Solo Renzi poteva replicare qualcosa di simile lasciando sul campo 3’320'576 voti in quattro anni, dalle Europee del 2014 alle Politiche del 2018.

    Pensavate voi. Perché poi è arrivato il Movimento Cinque Stelle: 6’376’322 voti perduti in un anno.

    E Salvini? Ricordate l’audace colpo architettato dal gran mattatore? Mandare a casa gli gnomi rossi del PSE e sfracellare il presidente Macron.

    Be’, Macron guida, di fatto, l’ALDE, terza forza politica continentale, con 109 seggi conquistati, record storico, 42 in più rispetto alla precedente tornata.

    Gli gnomi rossi del PSE restano abbarbicati al secondo posto dopo il PPE.

    Intanto, la Commissione ha recapitato una lettera al Governo italiano, con richiesta urgente di chiarificazioni sulla situazione economica. Gli economisti stessi parla­no di manovre da quaranta miliardi in agguato per l’autunno e lo spread sale.

    Sic stantibus rebus, la clausola di salvaguardia prevede l’aumento dell’IVA dal 1° gennaio 2020. L’avvocato degli italiani, Giuseppe Con­te, resta quanto mai isolato sul piano europeo e internazionale.

    Grande è la confusione sotto il cielo.

    Trattandosi di una situazione abbastanza indecifrabile, lasciateci rinviare qualun­que analisi a un tempo indeterminato. In questo genere di dinamiche politiche molto complesse e instabili occorre attivare quel che lo psicologo israeliano Daniel Kahne­man, premio Nobel per l’economia 2002, chiama “i pensieri lenti”.

    Che cosa sono i pensieri lenti? Sono quelli di quando ti devi spremere le meningi e il tuo cervello brucia un sacco di energia.

    Ma perché risparmiare glucosio, compagne/i?

    Quel che importa, in fin dei conti, è costruire un dibattito «che da un lato sostenga la libertà personale e dall’altro possa indurre la gente a compiere scelte di cui poi non abbia a pentirsi amaramente», è la tesi del grande psicologo israeliano, padre della moderna teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza.

 

 


______________________________________________________________________
This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.
For more information please visit http://www.symanteccloud.com
______________________________________________________________________