Editoriale di Andrea Ermano - 9.04.2011
Dopo l'ennesima tragedia migrante, per altro annunciata, si fatica a parlare.
Esprimiamo il nostro lutto più profondo.
Il Mediterraneo sta diventando una fossa comune. Per ragioni geopolitiche e macro-economiche il Mediterraneo è coinvolto in una furiosa accelerazione della Storia che lo sospinge al centro di tensioni, pressioni e appetizioni gigantesche.
Non ci sarà pace senza giustizia né giustizia senza rispetto per l'altrui dignità.
Non c'è rispetto umano né giustizia né pace nel lasciar affogare donne, uomini, anziani e bambini migranti senza nome, in viaggio verso di noi, alla ricerca di questo, e solo di questo: un'opportunità di vita.
Ci appelliamo a coloro che leggono L'ADL, a tutte e a tutti, affinché portino avanti ovunque, nelle forme possibili, una civile lotta contro l'attuale stato di cose, che è disumano e che va cambiato.
Occorre lavorare tutti a un vasto processo di estensione della democrazia e di intensificazione della cooperazione internazionale, solo esso può creare le condizioni di governabilità strutturalmente necessarie a evitare nuove tragedie.
I governi delle nazioni (le nazioni sono, tra parentesi, il luogo in cui le destre europee vaneggiano di potersi andare rifugiare) non riescono a governare la caotica complessità del mondo contemporaneo.
Questo accade sostanzialmente perché, senza l'impegno (non acritico) di ciascuna e di ciascuno di noi, la caotica complessità del mondo contemporaneo è in tutta evidenza irriformabile, cioè ingovernabile.