Editoriale di Andrea Ermano - 26.02.2011
Ha avuto l'idea di sgominare l'opposizione, rea di voler scendere in piazza contro l'aumento del pane. Ha assoldato accolite di mercenari stranieri, di fronte ai quali il popolo libico si è ribellato. E lui allora gli ha scatenato addosso l'aviazione militare che ha bombardato la folla manifestante. Ne è conseguita un'insurrezione generale. Lui ha definito "ratti" gli oppositori e si è asserragliato nel suo bunker dove attende ora l'arrivo degli insorti.
Come definireste questo despota?
Il nostro attuale Presidente del Consiglio dice trattarsi di un "pazzo".
Dunque, sarà stato per assecondare un pazzo che l'Italia ha firmato trattati d'imperitura amicizia, erogando finanziamenti miliardari, in una ridda di forniture miliardarie, per armi e tecnologie militari contro gas e petrolio. Una gigantesca "psicoterapia"?
Nella transizione libica dal reality alla realtà si è spalancata una fossa, con dentro migliaia di morti e feriti. Ma già prima non si contavano gli orrori commessi ai danni dei profughi sub-sahariani nelle operazioni di "trattenimento" libuco-italiane.
Circa la sanguinosa repressione di questi giorni, Emma Bonino ha denunciato la presenza di cittadini europei, e in particolare italiani, tra i mercenari accorsi a Tripoli per qualche migliaio di dollari al giorno.
Il tramonto di una dittatura "non sempre annuncia l'alba della democrazia", come nota proprio da queste colonne Renzo Balmelli, che per inciso è stato uno dei non molti commentatori ad aver preannunciato sonni poco tranquilli per il Colonnello (vedi ADL 12.2.11).
Non dimentichiamo che la Libia è un paese nel quale abbondano le fonti d'energia. Soprattutto il deserto offre nuove prospettive, gigantesche, di sfruttamento della radiazione solare. Quale storia attende laggiù la sua fine?