A margine della denuncia cattolica per "omicidio volontario" nei riguardi di Beppino Englaro
di Andrea Ermano
"Signori, da ora comportatevi come se foste già indagati per omicidio", questa la frase con cui l'avvocato Campeis ha avvisato Beppino Englaro, il dott. Amato Del Monte e i sanitari udinesi dopo la firma del protocollo di comportamenti necessari per accompagnare Eluana alla morte.
Questo avveniva alla fine del gennaio scorso, come riferiscono i quotidiani di sabato 28 febbraio 2009, sui quali rimbalza la notizia: un esponente "pro-life" ha presentato la denuncia per "omicidio volontario aggravato" nei riguardi di tutti i firmatari del "protocollo". Secondo le cronache il denunciante dichiara di non avere solo denunciato il padre di Eluana, ma anche di pregare in suo favore.
Rifugge da queste ipocrisie Giuliano Ferrara e attacca a testa bassa il "circo mediatico giudiziario" reo di avere "perseguito per la ragazza il destino dell’eutanasia passiva". Un omicidio sarebbe stato fatto passare per un atto di carità: "In confronto Goebbels era un fanciullino", aggiunge il direttore del Foglio e conclude: "Non ho mai provato un simile schifo in vita mia". E questa sì che è una notizia apocalittica, dato che lo schifo appartiene anzitutto a chi lo percepisce. Davvero non sanno ciò che fanno quei dignitari vaticani e berlusconiani tanto solerti nel censurare il Presidente della Repubblica prendendo in bocca la categoria infuocata dell'assassinio? Ed è verosimile che tutti gli altri sbaglino?!
Sbaglierebbero, nel Caso Eluana, la corte europea dei diritti dell'uomo, la corte costituzionale, la corte di cassazione, i medici, i familiari e gli amici della famiglia. E poi sbaglierebbe anche tutto il resto del mondo giacché in nessun paese civile appare immaginabile una siffatta gazzarra.
Non da oggi assistiamo in Italia le ciclotimie dell'autoritarismo clerico-fascista, rappresentano un fenomeno non nuovo né episodico nel nostro Paese. Dopo la sconfitta del fascismo, Papa Giovanni, aveva avviato con il Concilio Vaticano II un tentativo di riforma, affinché non potesse mai più accadere che la Chiesa di Roma si ritrovasse regolarmente alleata, quando non addirittura ispiratrice, delle forze reazionarie, come era avvenuto varie volte nel corso del tempo, e da ultimo negli anni Trenta con il dilagare del fascismo europeo.
Ma forse allora non è un caso che nel giorno esatto dell'anniversario del Concilio il papa abbia riabilitato i lefebvriani, esponenti dell'estrema destra cattolica.